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2022-10-15 00:50:01 By : Mr. Jun xin

Si chiama battery swap ed è un sistema di ricarica immediato per le auto elettriche: consiste infatti nel semplice scambio della batteria scarica con una carica, che avviene direttamente dal benzinaio.

Una metodologia che consente di risparmiare tempo: perché perdere ore alle colonnine standard o decine di minuti presso quelle veloci quando il battery swap permette di effettuare un cambio immediato? Questa è l’idea che ha guidato chi l’ha inventato e di chi ci punta, anche se fino ad oggi lo scambio di batterie non ha ottenuto grande successo.

Viste però le difficoltà e gli enormi investimenti richiesti dallo sviluppo della rete di infrastrutture, il battery swapping potrebbe rappresentare un’opportunità concreta per il futuro.

Il meccanismo alla base del battery swap è molto semplice ed è lo stesso del tradizionale pieno di carburante: si va con la propria auto elettrica dal benzinaio, che cambia la batteria esausta con una omologa carica.

Tempo dell’operazione? Mediamente meno di cinque minuti, ma in alcuni casi anche due minuti massimo, senza dover connettere l’auto alla colonnina. Un’idea vecchia quasi come l’automobile, visto che la tecnologia venne proposta per prima da General Electric all’inizio del Novecento.

Se Renault l’aveva proposto alcuni anni fa senza grande successo, oggi sono i cinesi ad aver sdoganato il battery swap su larga scala. Il marchio Nio è stato tra i primi a credere nella tecnologia ed ora la sta esportando in tutta Europa in partnership con Shell: non a caso, ha raggiunto il traguardo dei 10 milioni di cambi batteria a livello globale. Stesso discorso per Geely, che ha annunciato di voler attivare ben 5.000 stazioni entro il 2025.

E in Italia? A far parlare di battery swapping in questi ultimi mesi è stata XEV, Casa che produce e distribuisce quadricicli elettrici come la Yoyo e che ha puntato sullo scambio di batterie per consentire alle proprie vetture di mantenere sempre un elevato livello di carica. Una strategia che ha consentito alla Yoyo di entrare nella flotta del car sharing Enjoy.

Il battery swap conviene a chi ha necessità di ricaricare l’auto elettrica in tempi rapidi. Con questo sistema può farlo senza scendere dall’auto, dal benzinaio, esattamente come si fa rifornimento di un’auto benzina o di un’auto diesel. Lo scambio di batterie, però, è un’opportunità conveniente anche per tutta la filiera, perché permette di risparmiare gli ingenti investimenti necessari per l’installazione delle colonnine.

Il rovescio della medaglia è rappresentato ovviamente dalla necessità di dotare i benzinai di un numero elevato di batterie, aspetto che richiama in auge una delle problematiche più annose che coinvolgono l’auto elettrica, ovvero il futuro smaltimento degli accumulatori. Un altro fattore da considerare è la formazione necessaria per i benzinai stessi, che devono saper mettere le mani “dentro” le vetture elettriche: un conto, infatti, è cambiare la batteria di una e-bike, un altro conto farlo con un Suv a zero emissioni.

Il battery swap è particolarmente indicato per moto e scooter: a livello operativo, infatti, è certamente più semplice cambiare le batterie ad un mezzo a due ruote. Gli accumulatori sono più maneggevoli e quello di scorta può essere tenuto tranquillamente sotto la sella.

Dunque, il battery swapping in questo ambito verrà sempre più utilizzato. Un esempio lampante è quello di Gogoro, azienda di Taiwan che collabora con molti costruttori, su tutti Yamaha, e vuole esportare la tecnologia su scala mondiale e ha recentemente annunciato il primo prototipo di batteria al litio ceramico allo stato solido.

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